Il Cammino Delle Chiese Campestri
PercorsoCAMMINO DELLE CHIESE CAMPESTRI - Itinerario 8: Castel Del Giudice - Capracotta
Regioneregione MOLISE (IS) - ITALIA
Punto di partenzapunto di partenza COMUNE DI CASTEL DEL GIUDICE - COMUNE DI CAPRACOTTA
Difficoltàdifficoltà E Escursionistico
Lunghezzalunghezza 5,15 km
Tempo di percorrenzatempo di percorrenza2h 00'
Dislivellodislivello DISLIVELLO SALITA 680 m - DISLIVELLO DISCESA 70 m
Quota Massimaquota 1408 m
Home » Itinerario 8

Descrizione del percorso

La tappa che porta da Castel del Giudice a Capracotta offre un itinerario breve e affascinante, attraverso la suggestiva via del Tratturello per Sprondasino. Questa è senza dubbio la via più breve per raggiungere a piedi Capracotta, offrendo al contempo una vista panoramica lungo il percorso. Una volta lasciata l’area abitata di Castel del Giudice, il sentiero si inerpica in una leggera e costante ascesa. La strada è lastricata in pietra e si snoda attraverso un paesaggio di colline, che alternano prati-pascolo a una ricca vegetazione boschiva. Lungo il cammino, si incontrano maestose querce, faggi e altre latifoglie, creando un’atmosfera suggestiva e avvolgente. A metà salita, proprio sul confine tra i due comuni, vale la pena fare una piccola deviazione dal percorso per raggiungere una piccola sorgente di acqua solfurea che sgorga all’interno del Torrente Molinara. Questa sorgente offre un momento di relax e ristoro, dove i comminatori possono godere delle proprietà benefiche dell’acqua e immergersi nella quiete della natura circostante. Proseguendo per qualche centinaio di metri, la fresca macchia boschiva lascia gradualmente spazio a prati-pascoli e, finalmente, si apre il panorama di Capracotta in lontananza. L’arrivo a Capracotta offre una vista mozzafiato sulla città e sui dintorni, ricompensando i camminatori per l’impegno della salita.

Santuario della Madonna di Loreto

Informazioni utili

Equipaggiamento e consigli pratici

EQUIPAGGIAMENTO

Per ottimizzare il vostro equipaggiamento, leggete attentamente le informazioni relative al percorso da affrontare e le previsioni climatiche e metereologiche. Questa potrebbe essere una lista dell’equipaggiamento base: zaino adatto alle esigenze realiAlmeno 1L di acqua (2 nei mesi caldi/bevanda calda in inverno) – Cartina escursionisticaguidaocchiali da solecoltellino multifunzionetorcia frontale – carica batteria smartphone – powerbank – macchina fotografica – repellente per insettikit di primo soccorsogiacca antipioggia – sacchetto ermetico per gli oggetti di valore e indumenti da tenere asciutti in caso di pioggiasacchetto per i rifiutipomata antinfiammatoriamedicine personali.

Portate qualche alimento leggero e nutriente come frutta secca, barrette di cioccolata, caramelle, miele (spuntino energetico). Munitevi anticipatamente del pranzo o assicuratevi di passare per un centro abitato nel caso abbiate bisogno di rifornimenti. Portate i bastoncini da trekking che assistono nella spinta in salita e aiutano nella stabilità su sentieri impervi. La presenza di corsi d’acqua e percorsi boscosi, rende alcuni sentieri impervi e molto fangosi in caso di forti piogge. In questo caso sono indispensabili scarpe da trekking alte e impermeabili, insieme a calze di buona qualità (traspiranti) che non vanno mai sottovalutate! Nel vostro abbigliamento non dovranno mancare: Giacca a vento/impermeabile; Cappello; Guanti per le basse temperature.

CONSIGLI & COMPORTAMENTO

Anche se può apparire superfluo, ricordiamo la necessità di tenere un comportamento corretto e rispettoso nei confronti degli altri e verso l’ambiente, ognuno dia il proprio contributo riportando con se ciò che danneggerebbe l’ambiente. Il cammino è percorribile tutto l’anno, ma naturalmente la primavera e l’autunno offrono le migliori condizioni meteorologiche e paesaggistiche. Per molti tratti elevati, vanno evitati i periodi di grosse nevicate invernali e nel periodo estivo più caldo va calcolato bene l’approvvigionamento idrico e i tempi di percorrenza per muoversi nelle ore più miti e fermarsi nelle ore di caldo più intenso. Il cammino è ben segnalato con bandierine di conforto e frecce segnavia.

Non danneggiamo le piante, ricordiamoci che percorriamo ambienti protetti e da proteggere. Non accendiamo fuochi. Teniamo i cani al guinzaglio o con pettorina, obbligatorio nelle aree protette. Non abbandoniamo rifiuti. Preveniamo ogni rischio d’incendio. Teniamo conto anche che alcuni sentieri possono risultare impegnativi in caso di condizioni meteo sfavorevoli. Seguiamo sempre i sentieri ufficiali e nel dubbio torniamo indietro fino all’ultimo segnavia indicato. In Molise il campeggio libero è vietato in determinate zone, quindi, vanno utilizzate le strutture che possono ospitare.

Classificazione CAI dei Percorsi

Classificazione del Club Alpino Italiano dei percorsi in base alla difficoltà in ambito escursionistico e cicloescurzionistico

AMBITO ESCURSIONISTICO

T = Turistico

CARATTERISTICHE
Percorsi su carrarecce, mulattiere o evidenti sentieri che non pongono incertezze o problemi di orientamento, con modeste pendenze e dislivelli contenuti.
ABILITA’ E COMPETENZE
Richiedono conoscenze escursionistiche di base e preparazione fisica alla camminata.
ATTREZZATURE
Sono comunque richiesti adeguato abbigliamento e calzature adatte.

E = Escursionistico

CARATTERISTICHE
Percorsi che rappresentano la maggior parte degli itinerari escursionistici, quindi tra i più vari per ambienti naturali. Si svolgono su mulattiere, sentieri e talvolta tracce; su terreno diverso per contesto geomorfologico e vegetazionale (es. pascoli, sottobosco, detriti, pietraie). Sono generalmente segnalati e possono presentare tratti ripidi. Si possono incontrare facili passaggi su roccia, non esposti, che necessitano l’utilizzo delle mani per l’equilibrio. Eventuali punti esposti sono in genere protetti. Possono attraversare zone pianeggianti o poco inclinate su neve residua.
ABILITA’ E COMPETENZE
Richiedono senso di orientamento ed esperienza escursionistica e adeguato allenamento.
ATTREZZATURE
È richiesto idoneo equipaggiamento con particolare riguardo alle calzature.

EE= Escursionisti esperti

CARATTERISTICHE
Percorsi quasi sempre segnalati che richiedono capacità di muoversi lungo sentieri e tracce su terreno impervio e/o infido (pendii ripidi e/o scivolosi di erba, roccette o detriti sassosi), spesso instabile e sconnesso. Possono presentare tratti esposti, traversi, cenge o tratti rocciosi con lievi difficoltà tecniche e/o attrezzati, mentre sono escluse le ferrate propriamente dette. Si sviluppano su pendenze medio‐alte. Può essere necessario l’attraversamento di tratti su neve, mentre sono esclusi tutti i percorsi su ghiacciaio.
ABILITA’ E COMPETENZE
Necessitano di ottima esperienza escursionistica, capacità di orientamento, conoscenza delle caratteristiche dell’ambiente montano, passo sicuro e assenza di vertigini, capacità valutative e decisionali nonché di preparazione fisica adeguata.
ATTREZZATURE
Richiedono equipaggiamento e attrezzatura adeguati all’itinerario programmato.

EEA = Escursionisti esperti con attrezzature
Per ferrata si intende un itinerario i cui tratti su roccia sono appositamente attrezzati con strutture metalliche: cavi, catene, scale, pediglie e staffe, che ne facilitano e consentono la progressione. Prevedono l’uso dei dispositivi di protezione individuali certificati secondo le normative vigenti (imbragatura, kit da ferrata e casco) e una adeguata preparazione tecnica. Sono segnalate alla partenza da apposita tabella e rispettano precisi criteri costruttivi e normativi.

Punti di interesse

Chiesa della Madonna in Saletta

Il piccolo santuario in stile romanico rurale si trova sul tratturello Castel Del Giudice-Sprondasino-Pescolanciano. Costruito probabilmente durante il periodo rinascimentale,sotto la dominazione della famiglia Caldora, fu distrutto interamente durante la Seconda Guerra Mondiale e rifondato e ricostruito nel 1950. Sull’altare maggiore si trova una tela, di cui non si conosce l’autore (anche se la tradizione popolare la attribuisce addirittura a San Luca) realizzata tra il XV e il XVI e raffigurante una Madonna con Bambino posizionata su una roccia, probabile rimando alla leggenda legata alla fondazione del luogo. Due sono le ipotesi riguardanti la fondazione e la dedicazione del luogo: la prima è da ricondursi all’antica iscrizione rinvenuta nel sito che recita ‘Salectu Ubi Ex Antiquitus Ficta Fuit Columna Marmorea’, facendo supporre che la chiesa sia stata costruita dove un tempo sorgeva una colonna di marmo.
La seconda ipotesi, fondata sulla tradizione popolare, è legata anche la distruzione del paese, un tempo posizionato proprio dove oggi sorge il laghetto ‘Saletta’, a pochi passi dalla chiesetta. La tradizione vuole che la Vergine, apparsa in paese come una fanciulla con bambino, tentò invano di ricevere ospitalità presso gli abitanti di Castel Del Giudice, intenti nelle operazioni di mietitura del grano. Non essendo accolta, il paese sarebbe stato colpito dal castigo divino in forma di inondazione. La Vergine si sarebbe seduta su una roccia, diventata morbida, e sarebbe stata insidiata dal demonio sotto forma di serpente. La pietra porterebbe ancora i segni di questa storia. La Madonna avrebbe proseguito poi il suo cammino fermandosi proprio dove oggi sorge il santuario. Attorno al santuario sono stati rinvenuti i resti di abitazioni, forse di un sito monastico e di resti umani di fedeli che hanno deciso di essere sepolti nel luogo di grande devozione. Sempre la tradizione popolare tramanda del tentato furto della tela ad opera dei vicini abitanti di Capracotta e del ritorno miracoloso della stessa nella chiesetta.

Santuario della Madonna di Loreto

La chiesa dedicata a Santa Maria di Loreto, dichiarata santuario diocesano alla fine degli anni ‘70, ha origini antichissime legate alla Civiltà della Transumanza. Secondo la tradizione, infatti, la piccola cappella sarebbe stata costruita proprio dai pastori capracottesi nel punto dove avveniva il saluto con le famiglie in partenza e di ritorno dalla Transumanza. Il santuario fu edificato nei pressi del tratturello che conduce da Capracotta al tratturo Celano-Foggia nei pressi di Staffoli. Sempre ai pastori e agli scambi religiosi sui tratturi si deve, probabilmente, l’introduzione della devozione di origine marchigiana a Santa Maria di Loreto, protettrice dei viandanti, dei pellegrini e dei pastori transumanti. Il santuario capracottese conserva l’imponente statua della Madonna con Bambino databile tra il 1400 e il 1500 in un pregevole altare barocco realizzato nel 1664. Il ritrovamento e le origini della statua sono incerti ed oggetto di racconti tramandati dalla tradizione orale: in località Vallesorda un carbonaio avrebbe avuto una visione della Vergine nell’atto di tagliare un albero di pero. Oggetto di immediata venerazione da parte dei fedeli, la statua- albero sarebbe stata trasportata nella Chiesa Madre ma sarebbe sempre ‘ritornata’ di notte nel bosco fuori dal paese. A partire dal 1600 la Cappella divenne, grazie alle donazioni dei fedeli e all’amministrazione dell’annessa Confraternita, una realtà economica imponente. Infatti, secondo i registri della Dogana delle Mena delle Pecore di Foggia nel XVIII secolo la Cappella risulta proprietaria di più di ventimila pecore e aveva al servizio più di trecento pastori. Oltre ai capi di bestiame, la Cappella era proprietaria dei terreni dove questi svernavano, situati nei pressi di Minervino Murge, in Puglia. Un luogo e una devozione dalla carica emotiva fortissima, come è possibile constatare ancora oggi, in occasione della festa che cade ogni tre anni il 7, l’8 e il 9 settembre e che restringe i numerosi capracottesi disseminati in Italia e all’estero. Dalla fine del 1800 la processione si caratterizza per la presenza di asini, muli e cavalli decorati e addobbati con coperte ricamate, fiocchi e nastri da famiglie di vetturini o conducenti di muli. Le processioni lungo le vie del paese nei tre giorni di festa sono arricchite dal commovente ‘saluto alla Madonna’ del presidente, del porta bandiera e dei cavalieri appartenenti alla Società Operaia di Mutuo Soccorso, fondata nel 1881.

Chiesa di Sant'Antonio

La cappella, costruita in stile ottocentesco nel 900, è stata restaurata nel 1995. Si tratta di un edificio suggestivo dalla struttura rustica e semplice, la cui facciata è realizzata con pietre calcaree locali, creando un’atmosfera autentica e integrata con l’ambiente circostante, ma anche elegante e armoniosa. Al centro della facciata, sopra la porta d’ingresso, si trova una nicchia vuota. Nonostante la scarsità di informazioni storiche su questa chiesetta, si immagina che rappresenti una testimonianza tangibile della devozione e della fede dei fedeli, un luogo di culto che racchiude in sé la storia e la tradizione della comunità che l’ha costruita. Sant’Antonio, santo molto venerato nella Chiesa cattolica, ha ispirato la costruzione di numerose chiese e cappelle in tutto il mondo, dalle diverse dimensioni e dagli stili architettonici variabili a seconda della regione e dell’epoca. In questa piccola chiesa, dedicata proprio al santo, ci si può raccogliere in preghiera e riflessione, sentendo la forza della fede e della spiritualità che la animano.

Mappa 3D

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 Castel del Giudice – Capracotta

(km 5,15)

 

Itinerario 8

Partenza: Castel del Giudice
Arrivo: Capracotta
Distanza: 5,15 chilometri
Tempo di percorrenza: 2h 00′
Difficoltà: Escursionistico
Dislivello: +680 -70
21% asfalto – 26% carrarecce – 53% sterrate
Ciclabilità: Si – presenza di tratti con forte pendenza
Periodo Consigliato: Primavera, estate, autunno
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EscursioniAsfaltoMountain bikeCarrarecceMulattiere
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Si segnala che i percorsi possono prevedere dei tratti in compresenza di traffico veicolare.

Fotografie

In evidenza

Il “Cammino delle Chiese Campestri” è un percorso outdoor di circa 90 chilometri che collega 9 centri storici e 15 piccole chiese sparse nel territorio di Agnone, Belmonte del Sannio, Capracotta, Castel del Giudice, Castelverrino, Civitanova del Sannio, Pescopennataro, Poggio Sannita e Sant’Angelo del Pesco.

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